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Visualizzazione dei post da gennaio, 2019

Le (inutili) telecamere di sicurezza

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Per quanto bisogna prendere una posizione certa in merito alle violenze che troppo spesso siamo costretti a leggere sui giornali, siamo sicuri che l’installazione di una telecamera di sorveglianza di non sia la scelta più indicata a risolvere un problema. Troppe le falle in un sistema preteso sulla giusta onda emotiva ma che poi, nella realtà, non risolverebbe il problema ma piuttosto ne creerebbe altri, ancora più fastidiosi. Partiamo dal basso: per acquistare le telecamere dovrebbero essere affrontati dei costi abbastanza importanti e questo costo ricadrà sicuramente sugli utenti (genitori o parenti) perché i bilanci delle amministrazioni, sia pubbliche che private sono un eterno “colabrodo” e tante famiglie si rivolgeranno a qualche avvocato o Associazione per contestare l'obbligo della spesa con il risultato che non si installeranno mai o solo dopo molto tempo. Passiamo alle questioni operative: i filmati delle telecamere dovrebbero essere continuamente guardati, e da ch

I genocidi dimenticati

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Circa 10 anni fa, in Italia gridammo allo scandalo quando il reato di negazionismo del genocidio armeno, in Francia sarebbe stato punico con 1 anno di carcere. Ci sentivamo paladini del pensiero libero messo a rischio da questa legge. Peccato che l’anno successivo in Italia facemmo la stessa cosa contro il negazionismo dell’Olocausto, punendo lo stesso reato con 3 anni di carcere. Ho sempre creduto che una persona morta per mano di un’altra è già una strage e quello che il 27 Gennaio del 1945 le truppe sovietiche hanno visto dentro Auschwitz non deve essere stato bello. Credo che molti soldati, killer professionisti, abbiano perso il sonno vedendo quelle oscenità. Dovremmo però aggiungere un “ma” a queste riflessioni e per farlo incorrerò nel reato di negazionismo, è questo accadrà perché ho letto il libro di John Sack “Occhio per Occhio” (lo scrittore è un ebreo e stranamente di questo libro non c’è più alcuna traccia da nessuna parte) ed ho letto anche i verbali e la sentenza

Le vele che non possono più navigare

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Invita il comandante della Sea Watch 3 Anne Paul Lancet a volgere la prua verso la sua città il sindaco di Napoli Luigi De Magistris , perché preoccupato delle condizioni di salute delle persone che sono state salvate e sono a bordo al freddo e con poco cibo. Peccato che un attracco per altre vele, quelle di Scampia , il sindaco non riesce a trovarlo, ed il capitano putativo di questa nave di cemento, il sensei Gianni Maddaloni ( scopri chi è ) , è stanco di combattere contro la tempesta della politica. Lui che contrasta la camorra con lo sport, la violenza con la gentilezza, che con una mano stringe con affetto le spalle dei suoi allievi e con l'altra li spinge con determinazione a terra per insegnargli a cadere, affronta qualcosa che è veramente spietata ma non è la malavita. Maddaloni è un sognatore, quasi quanto un bambino: sognava l'oro olimpico ed è arrivato per il figlio Pino. Sognava di aiutare i ragazzi ed i detenuti e ci è riuscito. Sognava che il dirit