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Visualizzazione dei post da novembre, 2018

Lo sport fa più bene della politica

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Giù le mani dallo sport è il grido di rabbia, forte e non più silenzioso, insieme a tanta amarezza e preoccupazione, nel veder vanificare gli sforzi di una vita; quegli sforzi che si fanno spesso rimettendoci tempo e soldi, ma con il sorriso sulle labbra. Il maestro Gianni Maddaloni non accetta quello che il Governo ha il programma per l’argomento “sport” ed in particolare per il C.O.N.I. (Comitato Olimpico Nazionale Italiano) che il Presidente Giovanni Malagò riconosce come il più prestigioso comitato olimpico del mondo. ( leggi l'articolo ) Perché sarà un nuovo ente, Sport e Salute SpA , i cui vertici saranno decisi dal Ministero dell’Economia e Finanze su indicazione dell’autorità di Governo competente in materia di Sport, a gestire le attività sportive in termini economici. ( leggi l'articolo ) 370 mln di euro all’anno che saranno gestiti dalla Sport e Salute SpA alla quale spetta il finanziamento alle Federazioni Sportive Nazionali (FSN) per 260 mln di euro al

Chi è Gianni Maddaloni

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Gianni Maddaloni ha degli occhi che sembrano un lago di montagna e per quanto voglia apparire severo, incazzoso, un po' despota, ha nella realtà un cuore pieno d'amore per la sua terra (Scampia) ed i ragazzi che frequentano la sua palestra, la Star Judo Club. In sintesi, è un buono !!! Perché il Maestro Gianni Maddaloni, cintura nera 7 dan, insegna ai ragazzi la disciplina dello sport che diventa poi disciplina della vita; una vita sana, sincera, pura, lontana dalla camorra. Quelle vita dove, se vedi un'anziana attraversare la strada, non pensi di scipparle la pensione ma di aiutarla. Dieci le regole che appaiono fuori dalla sua palestra: Fedeltà Coraggio Umiltà Altruismo Temperanza Rispetta gli altri Non rubare Rispetta la palestra Aiuta i deboli E potrai far parte del "clan" Alle quali non si può sfuggire. Diversi gli articoli che hanno parlato di lui ( leggine uno ), delle difficoltà di pagare le bollette ( vedi il video ), do

Se giochi con il fuoco ti bruci

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E' meraviglioso come nel 2018 ancora non sappiamo che giocare con il fuoco è rischioso . Quindi accade che a Napoli va in visita il ministro degli interni Salvini, dei ragazzi del centro sociale Insungencia (dallo spagnolo "insurrezione") decidono di fare casino. Sono pochi, neanche 15, ma non ci stanno a seguire le regole di una manifestazione pacifica e tentano di sfondare il corteo dei poliziotti in assetto antisommossa. Tra i poliziotto e loro, dei funzionari della Digos che tentano di ragionare con loro: tutto inutile. In pochissimo tempo c'è uno scontro ed un ragazzo di 15 anni viene colpito da una manganellata ( guarda il video ). La prende, un piccolo rivolo di sangue cola sul viso. I suoi compagni tentano di portarlo via, ha paura e piange, come se un genitore che gli avesse ammollato un ceffone. Salvini che sicuramente non è un vero politico, via social fa gli auguri al ragazzo ma non attacca gli organi di pubblica sicurezza come avrebbero fatto

Il cervello sul comodino

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L'Italia è un paese eccezionale: i problemi veri non sono problemi, mentre invece le stupidate diventano i gradini di una scala infinita con la quale potremmo scendere all'inferno. Eppure, un cervello per ragionare ce l'abbiamo, non vedo perché non dovremmo usarlo. E' gratis, è nostro, non ce lo tocca nessuno . Eppure lo teniamo accanto al comodino tutte le notti e la mattina, nella fretta di andare a fare la pipì, lo lasciamo lì. E lo spazio vuoto della nostra testa viene riempito di stupidate da chi, il cervello, non lo dimentica sul comodino ma lo prende con il sedere. Molto la colpa è la nostra che, ad esempio, non leggiamo fino in fondo i titoli dei giornali, restiamo sul titolo iniziale e poi non scendiamo nei particolari. E se pure spendiamo pochi secondi a leggere qualche cosa, poi ci sentiamo cose se il ragionamento di un altro fosse il nostro di diritto, se quello che scrivono anche sui social, fosse la verità pura, unica, inviolata, insindacabi

Il teorema del riso

Ne ha parlato anche Dante , nel canto XXVIII del Paradiso: l'incendio suo seguiva ogne scintilla ed eran tante che 'l numero loro più che 'l doppiar de li scacchi s'inmilla. Il principio del duplicatio scacheri è la base di leggenda di come il bramino Lahur Sissa chiese la sua ricompensa al re indù Iadava per avergli presentato un gioco per alleviare la sofferenza per la morte del figlio. Questo gioco erano gli scacchi. Lahur Sissa non chiese oro, gioielli, possedimenti o potere; chiese un chicco di riso per la prima casella. 2 per la seconda. 4 per la terza. 8 per la quarta e così via. Una elevazione esponenziale del riso per le caselle della scacchiera. Il re Iadava fece fare il calcolo ai propri matematici sicuro di averci guadagnato, invece scoprì che il risultato era un compenso impossibile da pagare. Il conto dava come risultato 18.446.744.073.709.552.000 chicchi di riso, ovvero 461.168.601.848 tonnellate; ci vorrebbero 2.752 anni per p

E poi siamo noi gli sciacalli

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Reggio Emilia, un uomo condannato a 19 anni per associazione mafiosa, Francesco Amato , si barrica dentro un ufficio postale e tiene in ostaggio 5 donne. Poco dopo una di esse si sente male e lui la fa uscire. Nonostante tutto mostra umanità... lui. Sottolineo quel "lui" perché fuori dall'ufficio postale si assiepano non solo giornalisti ma soprattutto curiosi. L'uomo chiede di parlare con il ministro dell'intero: la gente fuori cazzeggia facendo finta di chiamarlo . Lo spettacolo e le risate dei curiosi è pari ad un circo ed infastidisce noi che stiamo pronti a carpire qualsiasi notizia possa essere utile. Ridono, gli spettatori, prendono il tutto come fosse un gioco. Fanno i selfie , mangiano un panino, chiamano gli amici, fanno le dirette Facebook. Ma siamo noi che poi veniamo additati come sciacalli, come quelli che vivono di drammi. Noi ci portiamo il pane a casa , non ci godiamo di questo, pochi lo capiscono. Non facciamo la d

Ma perché non si capisce l'importanza del lavoro?

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Qualche tempo fa, scrissi un articolo raccogliendo la lamentela di un amico che ha una norcineria toscano-pugliese a Bari. Si lamentava del fatto che trovare qualcuno per lavorare, risultava difficile ( leggi qui l'articolo ), perché chi andava da lui si preoccupava più dei suoi benefit che del lavoro che doveva fare. La competenza veniva messa in discussione al contrario di ferie e stipendio. Su Facebook apparvero una serie di critiche, logicamente, perché l'assioma è che un datore di lavoro automaticamente è uno sfruttatore. Se dai lavoro, non devi pretendere puntualità, precisione, competenza, professionalità. Devi accettare tutto ma non devi permetterti di negare un bello stipendio ed orari comodi. La situazione, sinceramente, non mi piace perché reputo che tutti dovrebbero tornare a capire l'importanza del lavoro. Già qualche tempo fa scrissi un articolo sul blog ( leggi qui l'articolo ) circa le critiche per l'apertura domenicale dei centri comm

Ed ora ad Amatrice

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Amatrice, in provincia di Rieti, insieme ad altri piccoli paesi limitrofi, viene quasi rasa al suolo da un violento terremoto di magnitudo 6.3 della  scala Richter . 299  morti e  388  feriti. Migliaia di persone, da quella notte, non hanno più avuto una casa, ma neanche una notte tranquilla. La paura non è passata e credo non passerà mai: ad ogni minimo rumore salti, ad ogni persona che alza la voce hai un attacco di panico, guardi tutti gli edifici nei quali devi entrare e se non pensi che siano sicuri non entri. Convivi con l’ansia. Monica ha 47 anni, una figlia e lavorava all’ospedale di Amatrice come OSS mentre oggi il suo turno lo passa in un ambulatorio provvisorio. Ogni giorno percorre 185Km dall’hotel di San Benedetto del Tronto dove è alloggiata provvisoriamente fino a quando non gli daranno un SAE . Dovrebbero darne 500 ma per ora sono state date 25 e gli occupanti sono stati estratti a sorte in una cinica riffa. Alcune convenzioni tra Stato ed hotel finiran

Vaccinarsi contro la stupidità

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Un cartello, un’indicazione, una citazione, dubbi e paure istigati nell’ignoranza: non vaccinarti. Perché? Perché una sentenza di giudici ha stabilito che i vaccini possono portare conseguenze spesso anche gravi. Giudici, non medici. I miei figli sono stati vaccinati, sia con i sieri obbligatori ma soprattutto con quelli facoltativi; io non sono un medico, non mi affido al Dottor Google e neanche all’amico che sa tutto perché ha letto qualche cosa su Facebook. Mi affido alla medicina, alla tecnologia, alla coscienza di Ippocrate di qualcuno che studia, capisce, elabora ed affida il proprio operato all’umanità. E perché questo deve metterlo in dubbio un ignorante come me? Si citano  78 morti sospette , possibilmente causati dai vaccini, negli ultimi 3 anni e, in base alla statistica, il tasso non è poi così malaccio, calcolando quanti bambini vengono vaccinati ogni giorno. Poi, biologicamente, nulla impedisce al corpo umano di reagire in maniera sbagliata nei confronti di

Un drogato di parole

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Non ho mai fumato in vita mia, neanche quando ero alle superiori per sentirmi adulto durante le cene di classe o le gite varie, dove invece si abusa di questa pratica in maniera incosciente e stupida . Ho abusato del vino solo una volta, in quinto superiore, perché “festeggiavamo” la mia prima insufficienza in tecnica bancaria e commerciale dopo un ciclo di studi sempre eccellente in quelle materie; i miei compagni si sentirono in dovere di farmi bere come se non ci fosse un domani (ipotesi probabile se mio padre avesse scoperto questo brutto voto). Mi piace bere un cicchetto la sera dopo un buon pasto, oppure un bicchiere di vino rosato diluito con molta acqua a pranzo o cena e la birra fredda d’estate insieme a una buona pizza. Purtroppo però due brutti vizi: amo  leggere  e  scrivere . Il primo vizio l’ho scoperto per caso in seconda media, quando la professoressa Quattrini (che ho da sempre e per sempre odiato) ci obbligò a leggere un libro durante le vacanze di Natale

Parlarsi con il cuore

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Il rituale dei khorovats, gli spiedini di carne, in Armenia è quasi sacro. Comincia il giorno prima, quando si compra la carne nella giusta quantità e dalla soffitta vengono tirati fuori gli spiedi di ferro lavorato. Il capo famiglia li pulisce con il fuoco e l’alcool ed è solo lui che taglia la carne che mette a marinare con aceto ed erbe. Non è un rituale di tutti i giorni perchè in quelle che sono state le repubbliche russe, oramai è un lusso che non sempre possono permettersi. Ecco perchè i khorovatse vengono preparati solo in determinate occasioni ma anche per eventi ritenuti eccezionali. Ed a Spitak, quel giorno, l’evento è eccezionale: una troupe televisiva italia è lì per ricordare che il 7 dicembre 1988 una forza pari a 10 bombe di Hiroshima si é sviluppata sotto quella terra al nord dell’Armenia: 30 secondi di terrore con scosse fino a 10 gradi della scala Richter: 25.000 persone morte e 140.000 restate ferite o invalide. Ancora oggi, nella valle, si vedono le