Se giochi con il fuoco ti bruci

E' meraviglioso come nel 2018 ancora non sappiamo che giocare con il fuoco è rischioso.

Quindi accade che a Napoli va in visita il ministro degli interni Salvini, dei ragazzi del centro sociale Insungencia (dallo spagnolo "insurrezione") decidono di fare casino. Sono pochi, neanche 15, ma non ci stanno a seguire le regole di una manifestazione pacifica e tentano di sfondare il corteo dei poliziotti in assetto antisommossa.

Tra i poliziotto e loro, dei funzionari della Digos che tentano di ragionare con loro: tutto inutile. In pochissimo tempo c'è uno scontro ed un ragazzo di 15 anni viene colpito da una manganellata (guarda il video). La prende, un piccolo rivolo di sangue cola sul viso. I suoi compagni tentano di portarlo via, ha paura e piange, come se un genitore che gli avesse ammollato un ceffone.

Salvini che sicuramente non è un vero politico, via social fa gli auguri al ragazzo ma non attacca gli organi di pubblica sicurezza come avrebbero fatto gli altri, semplicemente perché hanno fatto il loro lavoro. E ricorda che anche lui ha un figlio di quell'età che non sta a manifestare contro la Polizia.

Io sono d'accordo con la logica che se tocchi il fuoco ti bruci, ma non lo è il padre del ragazzo che si è detto "orgoglioso" del figlio rispondendo a Salvini. Cavolo che papà! Io non lo avrei mai voluto avere un padre così.

Prima di tutto perché se era tanto d'accordo con il figlio che manifestava, poteva anche stare accanto a lui, ma forse non gli interessa realmente del futuro del pargolo. Poi perché a 15 anni piuttosto che manifestare il ragazzo avrebbe dovuto avere altre priorità, come lo studio ed il decidere cosa fare da grande.

Ma se l'occasione fa l'uomo ladro, allora diamo manforte al figlio e scriviamo contro Salvini (poteva essere chiunque altro per me) e cavalchiamo gli onori della cronaca. La fortuna di una violenza spesso è ghiotta quando un gratta e vinci da 1.000.000 di euro.

Vogliamo ricordarci di quel delinquente di Carlo Giuliani che mentre manifestava con il passamontagna lanciando un estintore contro i Carabinieri, è stato ucciso da un colpo di pistola? Lui è diventato un eroe (di cosa???) al punto che gli hanno dedicato una camera del senato, e la madre ha calcato l'onda della politica (leggi la scheda).

E poi abbiamo la storia di Stefano Cucchi, che tutti chiamano geometra solo perché il tribunale non ha fatto in tempo a condannarlo per spaccio. E' morto prima, e questa è un'ingiustizia, ma la sorella Ilaria si è sentita in diritto di accettare un posto da conduttrice in RAI ma anche di calcare le continue cronache raccontando delle minacce e sporgendo miriadi di denunce spesso contro chi manifestava idee diverse dalle sue. A monte, ricordiamoci che si è intascata già 1.300.000 euro di risarcimento.

NB: anche io condanno la morte di Cucchi e SE il tribunale stabilirà che i Carabinieri coinvolti sono colpevoli punterò il dito ma per ora neanche c'è stata una sentenza di primo grado.

La verità è che le persone tendono a girarsi la frittata dalla loro parte soprattutto quando hanno torto ed in quel torto, spremere il succo del limone fino in fondo. E purtroppo l'opinione pubblica è così cieca che, come il saggio indica la luna, loro guardano il dito.

Il ragazzo è l'ennesimo caso di perbenismo che sfocerà in futura, vera violenza. Perché oggi si è sentito protetto dal padre e domani, se dovesse combinare qualcosa di serio, saprà che la colpa non è della mancata educazione non impartita ma della mancanza di severità.


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