Una società che non è umana

Me lo chiedo dove sbaglio: perchè per qualcuno sbaglio.
Sono a Catania, festa di Sant'Agata, dove per 3 giorni decina di mila fedeli invadono la città e pregano. Mentre sono vicino alla Cattedrale, vedo un barbone che raccoglie da un cassonetto dei biscotti per mangiarli. Ha l'espressione soddisfatta, perché ha sicuramente potuto provvedere ad un bisogno primario.
Lo guardo meglio: indossa una tuta logora, ha delle ciabatte da doccia e non ha i calzini. Un vecchio maglione che una volta doveva essere verde ed è sporco dalla testa ai piedi, per non parlare dei capelli che non hanno più forma.

Non me la sono sentita di restare a guardare. Sono scappato al primo bar e gli ho comprato due panini di quelli che sazierebbero anche il Pantagruele di Rabelais.

Mentre aspettavo i panini, dopo aver pagato, ho detto le mie intenzioni alla cortese signora del bar che immediatamente, sull'affaccio della Cattedrale, mi ha guardato male e quasi schifata, come se avessi fatto qualcosa di sbagliato.
Prendo il pacco, corro dal barbone che sta ancora rovistando tra i rifiuti puzzolenti, lo chiamo e gli porgo i panini e l'acqua. Lui mi guarda imbarazzato e mi ringrazia ma ha quasi timore di prenderli perchè penso non sia abituato a questi gesti.
Viene in aiuto il mio accento romano "daje che volevo 'nvitatte a pranzo" gli dico sorridendo mentre lui allunga la mano e prende i panini con reverenza.

Intorno a me, tantissimi fedeli andavano a pregare la Santa.

Vorrei scrivere tante cose perché sono incazzatto da come siamo falsi e perbenisti ma soprattutto quanto ci interessa l'immagine, ma ho gli occhi fissi di quell'uomo che mi guardano come a dire di lasciar perdere.
Sant'Agata oggi gli ha fatto il miracolo, gli ha fatto riempire lo stomaco e qualcuno si è interessato di lui per qualche minuto. Quegli occhi mi fanno ricordare quanto sono fortunato io e quanto siamo fortunati noi che abbiamo tutto e non lo capiamo.
Eppure io oggi, per fare contento un essere umano, ho speso 5 euro. Non prenderò 5 caffè, non fumo quindi non comprerò delle sigarette, non comprerò un libro; non mi sono privato di nulla, ma ho regalato un sorriso a qualcuno. E questo mi basta per capire che non sbaglio e che, se vogliamo usare le parole da poesia, la felicità di un essere umano vale 5 euro.
Mentre scrivo, tanti fedeli spendono soldi per comprare i ceri a Sant'Agata e forse lei non se ne fa nulla. E oltre ai ceri danno offerte in denaro.
Ieri, mentre ero in diretta davanti all'ospedale pediatrico in via del plebiscito, dei devoti con i ceri pesanti, sono andati davanti all'ingresso, si sono inginocchiati ed hanno ringraziato la Santa perché manda i suoi angeli bianchi a curare i bambini. Ed hanno portato dei fiori per ringraziare. La scena mi ha fatto venire le lacrime agli occhi, che ho camuffato in goccioloni di pioggia.  Le stesse persone oggi, sono passate davanti a quell'uomo che rovistava tra i rifiuti.


Commenti

Post popolari in questo blog

Quando si globalizza lo stereotipo

I genocidi dimenticati

Lo sport fa più bene della politica